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Bruce Nauman mette in relazione corpo e luce

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Andrea Calatroni

Bruce Nauman arriva al Pirelli Hangar Bicocca con le sue stanze e i corridoi illuminati e strettissimi. Un’esperienza intensa quella proposta dall’artista americano, una relazione tra corpo, mente e luce.

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Bruce Nauman – “Neons Corridors Rooms”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 – © 2022 Bruce Nauman / SIAE Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano – Foto Agostino Osio

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Bruce Nauman – “Neons Corridors Rooms”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 – © 2022 Bruce Nauman / SIAE Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano – Foto Agostino Osio

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Bruce Nauman – “Neons Corridors Rooms”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 – © 2022 Bruce Nauman / SIAE Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano – Foto Agostino Osio

Una dei più interessanti e affascinanti luoghi della cultura milanese è il Pirelli HangarBicocca. Istituzione fortemente voluta da Pirelli per la diffusione gratuita dell’arte e della bellezza. Con questa mission dal 2012 si è fatta promotrice di mostre di grande impatto visivo ed emotivo. Nel 2015 con due installazioni permanenti, I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer e La Sequenza di Fausto Melotti, è diventata una delle mete preferite dagli amanti dell’arte. Personalmente, durante il weekend mi regalo un paio d’ore e vado a visitare i Palazzi, mi siedo sui gradini a margine, lascio che il silenzio che gravita attorno alle sculture mi avvolga e ricarico le pile. Ve lo consiglio! 

In questo scorcio di 2022 Pirelli HangarBicocca presenta la mostra “Neons Corridors Rooms” (15 settembre 2022 al 26 febbraio 2023) una potente retrospettiva dedicata a Bruce Nauman, uno degli artisti viventi di maggior rilievo nella storia dell’arte contemporanea. L’esposizione è organizzata in collaborazione con Tate Modern (Londra) e Stedelijk Museum (Amsterdam) offre una panoramica approfondita sulla ricerca spaziale dell’artista e le sue sperimentazioni che incrociano l’architettura, la luce, il suono, il linguaggio e il video. 

La mostra comprende trenta opere realizzate a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta che esplorano la dimensione più innovativa di Bruce Nauman (Fort Wayne, Indiana, 1941) facendo il punto sulla sua ricerca spaziale e architettonica. In aggiunta ai lavori presentati nelle retrospettive di precedenti l’esposizione di Milano, a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí con Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy Wan, si arricchisce di una nuova selezione che include alcune delle installazioni più emblematiche dell’artista provenienti da numerose collezioni pubbliche e private internazionali.

I corridoi sono strutture concepite da Bruce Nauman “per manipolare, registrare e testare l’esperienza e i movimenti dello spettatore all’interno di uno spazio. La loro architettura obbliga il visitatore a un percorso fisico quanto emotivo, che invita a prendere coscienza dei propri limiti e della propria corporalità”.

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Dream Passage with Four Corridors, 1984 (particolare) – Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 – Centre Pompidou, Paris, Musée national d’art moderne/ Centre de creation industrielle (AM 1987- 1136), acquistato nel 1987 © 2022 Bruce Nauman / SIAE Courtesy the artist; Sperone Westwater, New York, and Pirelli HangarBicocca, Milano – Foto Agostino Osio

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Bruce Nauman – Kassel Corridor: Elliptical Space, 1972 (particolare) – Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2022 – Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Panza Collection, 1991 (91.3833) – Courtesy l’artista; Sperone Westwater, New York, e Pirelli HangarBicocca, Milano – Foto Agostino Osio

La mostra si apre con “Dream Passage With Four Corridors” una grande istallazione a croce ortogonale e simmetrica. Si entra da due dei quattro stretti corridoi illuminati di giallo e rosso che convergono in uno spazio centrale con quattro sedie in acciaio, di cui due a soffitto. Un invito a passare attraverso il colore, comprimendo un po’ il corpo, sedersi e lasciarsi “coprire” dalla luce colorata. Uscendo dal tunnel giallo l’occhio impatta sulla vorticosa spirale di neon “The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths” che pone un serio interrogativo sulla funzione dell’artista. 

Qualche passo verso sinistra e lo sguardo si apre sulla vastità della Navata, un enorme spazio metallico e nero che contiene oltre 20 opere del Maestro americano. Un percorso intenso e coinvolgente che ci obbliga a stare con gli occhi bene aperti per cogliere tutti i dettagli e le sensazioni che ci arrivano dalle installazioni. Da architetto ho molto apprezzato le strutture a vista, i contrafforti che sostengono le pareti in legno dei Corridors, espediente tecnico ma che è parte integrante del progetto. Lo relazione tra spazio, corpo e luce per Bruce Nauman è pensata per essere totalizzante, inizia dall’esterno e prosegue all’interno, luogo in cui il corpo entra in simbiosi con l’opera. 

Dal Cubo, ultima stanza della mostra, si esce sul retro dell’edificio dopo un rapido e rapito sguardo a Efêmero (Osgemeos, 2016) si costeggia l’esterno della Navata e ci si immerge nell’installazione sonora Raw Materials (2004) composta da 21 canali mono che trasmettono senza soluzione di continuità 21 tracce sonore, musicali e vocali. Una cacofonia che ricalca quella che quotidianamente affrontiamo in una qualsiasi stazione ferroviaria o centro commerciale domenicale. 

Avete tempo fino al 26 febbraio per lasciarvi coinvolgere e strizzare nei Corridors di Nauman, un’esperienza, o un gioco, che vale sempre la pena fare.

 

(Immagini courtesy: Pirelli Hangar Bicocca)