– RACCONTI DA FUORI –

C’era una volta un tavolo

Un’abitazione coinvolge una forte carica emotiva. La casa deve, infatti, trasmettere un senso sia di benessere personale che comune. Deve, in altre parole, essere un luogo in cui possiamo accogliere o escludere il mondo, ovvero soddisfare bisogni sia pubblici che privati. Deve garantire l’equilibrio tra una certa quantità di compagnia e una certa quantità di solitudine.

Casa Giusta è la ristrutturazione di un appartamento degli anni ’70 di circa 120 mq, commissionato da una giovane coppia, situato nel comune di San Miniato, in Toscana. Il progetto rientra nel filone progettuale di LDA.iMdA che indaga la possibilità di creare progetti dedicati ai propri abitanti, interpretando le qualità degli edifici esistenti e dei paesaggi in cui si inseriscono per dar vita ad habitat contemporanei.

Casa Giusta è la ristrutturazione di un appartamento degli anni ’70 di circa 120 mq, commissionato da una giovane coppia, situato nel comune di San Miniato, in Toscana. Il progetto rientra nel filone progettuale di LDA.iMdA che indaga la possibilità di creare progetti dedicati ai propri abitanti, interpretando le qualità degli edifici esistenti e dei paesaggi in cui si inseriscono per dar vita ad habitat contemporanei.

Il progetto nasce da una richiesta insolita dei committenti: riorganizzare gli ambienti, utilizzando come elemento fondamentale la gioia dei pranzi in famiglia dell’infanzia, rievocata attraverso l’antico tavolo dei bisnonni. Il tavolo diventa così unità di misura del progetto, non solo dimensionale ma anche emozionale. Si definiscono nuove gerarchie funzionali adattando l’appartamento, a pianta tradizionale con corridoio centrale, ai bisogni del vivere contemporaneo. La ristrutturazione mette in discussione la staticità dello schema originario dell’abitazione. Abbiamo reso dinamica e fluida la separazione degli ambienti, permettendo la connessione continua, la permeabilità della luce e offrendo ai suoi residenti un ambiente domestico armonioso.

Il progetto introduce un escamotage per creare un ambiente unitario, progettato per farsi attraversare dall’aria. Una parete-arredo che racchiude al suo interno armadi, scale, bagno, porte ed elettrodomestici, libera le pareti perimetrali e permette la massima diffusione della luce naturale. Le superfici lisce, essenziali e pure amplificano la continuità spaziale.

Il progetto introduce un escamotage per creare un ambiente unitario, progettato per farsi attraversare dall’aria. Una parete-arredo che racchiude al suo interno armadi, scale, bagno, porte ed elettrodomestici, libera le pareti perimetrali e permette la massima diffusione della luce naturale. Le superfici lisce, essenziali e pure amplificano la continuità spaziale.

Dal momento in cui si entra in casa la luce, che filtra attraverso la porta, ci accoglie immediatamente. Il pavimento in graniglia e legno, le pareti bianche e lo specchio dilatano lo spazio introducendo a un ambiente neutro che enfatizza la ritrovata luminosità, ribaltando, sin dall’ingresso, la sensazione di chiusura e penombra che caratterizzava il frammentario appartamento originario. Al piano superiore l’utilizzo di materiali al naturale, come legno e marmo, si pone in equilibrio con metallo e graniglia. I giochi d’ombra che si creano e il rigore francescano, arricchito dal contrasto con gli arredi di famiglia della zona giorno, trasmettono un senso di semplicità, quiete e armonia.

La flessibilità degli ambienti interagisce con la vita quotidiana della coppia anche attraverso l’illuminazione artificiale. La ricerca di semplicità, serenità e unitarietà dello spazio è infatti affidata anche a uno schema di luci flessibile. I corpi illuminanti incassati permettono di essere facilmente trasformati da luci a soffitto a sospensioni. In armonia con l’architettura il progetto fotografico di Medulla Studio, includendo l’interazione tra performance e spazio, gioca ad invertire il senso di freddezza spesso associato all’architettura contemporanea.

La flessibilità degli ambienti interagisce con la vita quotidiana della coppia anche attraverso l’illuminazione artificiale. La ricerca di semplicità, serenità e unitarietà dello spazio è infatti affidata anche a uno schema di luci flessibile. I corpi illuminanti incassati permettono di essere facilmente trasformati da luci a soffitto a sospensioni. In armonia con l’architettura il progetto fotografico di Medulla Studio, includendo l’interazione tra performance e spazio, gioca ad invertire il senso di freddezza spesso associato all’architettura contemporanea.