L’oro di Oluce

Tra qualche giorno sarà Natale e forse sarà un po’ diverso dai precedenti. Servirà molto rosso e oro per alleggerire i mesi appena trascorsi e Oluce ha pronte cinque proposte per ogni ambiente della casa.

Da oltre quarant’anni Atollo (design Vico Magistretti, 1977) è la bestseller dell’azienda, lampada trasversale perfetta nelle sue forme essenziali e capace di vestirsi con ogni abito, dall’elegante nero al prezioso oro satinato, in questa finitura le sue geometrie esatte risplendono. La cupola e il grande cilindro giocano con la luce naturale rimandando scenografici riflessi per tutto l’ambiente. Atollo Oro, da una parte, rappresenta l’abat-jour idealmente perfetta e dall’altra, l’eleganza assoluta della materia. Disponibile in tre dimensioni pensate per inserirsi liberamente nelle più diverse situazioni ambientali, dal living alla camera da letto.

Superluna (design Victor Vasilev, 2015) è una lampada nata da una personale riflessione del designer sul lavoro di Vico Magistretti. Vasilev, mantenendo un approccio originale e diretto, riprende il tema della rigorosa semplicità geometrica. L’asta verticale sostiene, attraversandole, una o due cupole in metallo che contengono le sorgenti LED a luce calda (3000 K). Le calotte sono pivotanti e girando portano la luce dove serve, seguendo le necessità del momento e creando scenografie luminose sempre inedite. Da tavolo o da terra Superluna rappresenta un omaggio al maestro milanese sui temi a lui cari, e riproposti in più progetti, quali il movimento e la sorpresa. Come Atollo anche Superluna è ubiqua e trasversale, nata per essere liberamente interpretata.

Coupé (design Joe Colombo, 1967) per i suoi primi cinquant’anni è stata editata in edizione limitata (500 esemplari) in finitura oro satinato e arricchita dall’incisione sulla base che ne ricorda l’anniversario. Una lampada mitica che diventa preziosa, forse un po’ distante dall’idea di un design estremamente funzionale di Joe Colombo, ma data l’importanza della ricorrenza è un omaggio dovuto. Cinquantatré anni sono un traguardo invidiabile per ogni prodotto di design, a maggior ragione per una lampada, che è l’oggetto che più è stato investito dalle ultime innovazioni tecnologiche. Ma il genio risiede proprio in questo, nel saper creare oggetti la cui adattabilità e riproducibilità tecnica sia un processo lineare e semplice. E che sappia durare.

Eva (design Francesca Borelli, 2017) è una lampada da tavolo nata dall’attrazione degli opposti: pieno/vuoto – luce/buio. È una lampada che punta molto sull’interazione tra uomo e oggetto, aggiungendovi un elemento ludico e di continua sorpresa. Le due semisfere compenetrandosi regolano l’intensità della luce. La sfera minore con il suo movimento graduale verso l’interno regola la luce e rivela l’oro, facendolo risplendere intenso e crepuscolare. Un piccolo gioiello pensato per accentuare, con una luce discreta, i dettagli unici di ogni casa.

E poi c’è Siro (design Marta Perla, 2019) lampada da tavolo essenziale, definita da una parabola diffondente verticale e un disco illuminante. La relazione che si instaura tra le due forme, entro le quali è alloggiata la sorgente, crea un’affascinante luce diffusa. Siro è sorprendente, come per le architetture di Oscar Niemeyer sta in perfetto equilibrio senza svelarne il trucco, il disco di luce sembra sospesa sul piano. Disponibile in due dimensioni che suggeriscono diverse interpretazioni e possibili combinazioni all’interno dello spazio abitato, una lampada per giocare con la luce.

Oluce, ancora una volta, porta nelle case alcuni oggetti che non sono semplici lampade, ma sono estensioni del nostro vivere e del nostro essere al mondo. Oggetti luminosi che sono fedeli ritratti dei possessori, se possiedi una Atollo o una Siro so chi sei. E voi, chi siete?

(tutte le immagini courtesy Oluce – ph. Alessandro Gaja e Adriano Brusaferri)