– LIGHT ADDICTED TABLES –

Le Maison sotto un’altra luce

Tempo di lettura: 4 minuti

Andrea Calatroni

01 Making Of Light Light Addicted Tables Lisa Marchesi
02 Making Of Light Light Addicted Tables Lisa Marchesi
03 Making Of Light Light Addicted Tables Lisa Marchesi

Lo scorso 28 settembre hanno preso il via i Light Addicted Tables ideati da DGA in collaborazione con Making of Light e l’agenzia Advised Agency. Un format consolidato, quale quello del talk monografico, ma che grazie ad una location unica e a temi trasversali si evolve diventando pienamente originale. 

Il primo incontro ha visto la partecipazione della lighting designer Lisa Marchesi, titolare dell’omonimo studio, specializzato nella realizzazione di scenografie luminose per le grandi Maison di alta moda. Con lei si è ovviamente parlato di illuminazione, di personalizzazione del prodotto e, di conseguenza, della luce. La location è il nuovissimo showroom milanese di DGA in Corso Monforte 23, la cosiddetta Via della Luce del Fuorisalone. Ma non è solo questo. Nello stesso palazzo ha sede la Fondazione Lucio Fontana, uno dei grandissimi maestri dell’arte contemporanea che qui inventò i suoi Concetti Spaziali o Tagli. Tele in cui la luce ha giocato un ruolo fondamentale. 

Lisa Marchesi ha presentato i suoi ultimi lavori per l’illuminazione delle showroom di alta moda e ha raccontato come si sviluppa un progetto così delicato, quale tipo sensibilità è necessaria e dell’importanza di avere un partner tecnologico di alto livello. La collaborazione con DGA, da oltre trent’anni specializzata nel realizzare apparecchi d’illuminazione per il retail, è sostanziale per poter sviluppare le ottiche ideali per il proprio progetto.

04 Making Of Light Light Addicted Tables Lisa Marchesi
05 Making Of Light Light Addicted Tables Lisa Marchesi

Un rapporto che si è consolidato col tempo e l’esperienza, aggiornandosi a livello tecnologico e formale, aspetti parimenti importanti in contesti come quelli del retail di fascia superiore. Colore, estetica e performance sono i precetti imprescindibili in questi spazi della bellezza, ideati per accogliere vestiti che, spesso, si avvicinano all’arte per illuminare i quali è necessaria una qualità altrettanto elevata. 

Lisa Marchesi nel suo racconto ha evidenziato come oggi lo spazio vendita sia più articolato che in passato e che ne esistono diverse forme, dal flagship store (concept unico) allo showroom a satellite (concept replicabile). Questo diverso approccio porta con sé un’analoga diversa progettazione illuminotecnica. in entrambe le situazioni l’utente deve vivere l’esperienza del brand e, su questo, la luce gioca un ruolo fondamentale nella narrazione del marchio o della stagione in corso. 

Senza citare nomi o situazioni la designer si è addentrata nel vasto e molteplice mondo dell’illuminazione personalizzata che, grazie alle competenze di DGA ha permesso di risolvere differenti contesti. 

Quando affrontiamo un flagship store sviluppiamo un concept adatto a quella particolare location, quando, invece, affrontiamo il ‘satellite’ è un po’ più complicato. Perché dobbiamo replicare questo concept illuminotecnico in più situazioni differenti per soluzioni architettoniche o ambientali, per cui la luce va adattata alle singole esigenze locali”. 

Un ulteriore elemento, imprescindibile da ogni lavoro è la reperibilità dei prodotti proposti nel lungo periodo, ovvero che la produzione di un certo apparecchio con precise caratteristiche sia predeterminata a lunga scadenza. Questo comporta per il Brand l’acquisizione di scorte sufficienti per l’ampliamento della propria rete vendita sia per sostituzioni o implementazioni negli spazi esistenti. Ogni progetto è diverso per luogo, spazio, cultura e committenza. La luce si deve adattare agli  innumerevoli fattori, esogeni ed endogeni, che compongono quella particolare installazione, ma come tiene a sottolineare Lisa Marchesi: “Il fatto che nell’ambito retail, e relativa illuminazione, c’è molta sperimentazione è una cosa che a noi piace molto perché ci permette di studiare e lavorare su nuovi materiali e far sì che vengano esaltato al loro meglio. […] Per spiegare la luce è necessario vederla e farla vedere, soprattutto a chi non è del mestiere e fatica ad immaginare la situazione, per cui noi arriviamo sempre armati di campioni e apparecchi per dimostrare dal vivo l’effetto cercato”.

Progettare la luce può essere divertente ma, oggi, è altrettanto complesso.

 

Video integrale 

https://www.youtube.com/watch?v=KojShvAzSPY&t=1099s