– STORIE D’ARCHITETTURA –

Giochi asimmetrici

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Roma è molte cose allo stesso tempo, ma è soprattutto un luogo di cultura e studio. Partendo anche da questi riferimenti la storica Loyola University di Chicago ha ampliato il proprio campus e lo ha illuminato con delicatezza. L’architetto Ignazio Lo Manto si è affidato alla competenza e alla capacità industriale di  L&L Luce&Light e ai suoi apparecchi, minimali e altamente performanti.

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Lo storico complesso della sede di Loyola University of Chicago si trova sul Colle della Balduina, nella parte nord-occidentale di Roma. L’università, fondata nel 1870, è uno dei più importanti collegi gesuiti americani, la sua sede in Roma, il John Felice Rome Center, è stata recentemente sottoposta all’ampliamento del campus. Questo ha compreso la costruzione di nuove residenze per gli studenti, una cappella, una hall d’ingresso e la ridefinizione degli spazi esterni di passaggio e di collegamento con gli edifici esistenti.

Il nuovo complesso architettonico, progettato dall’architetto Ignazio Lo Manto, come altri suoi progetti, mostra una grande sensibilità per il contesto in cui è immerso. I tre edifici costituiscono un passaggio graduale dall’esistente al nuovo, proprio a partire dall’impiego dell’elemento linguistico comune: il mattone. Quest’ultimo è “un materiale da costruzione familiare e domestico che serve a creare un legame visivo e fisico tra l’esistente e il nuovo, a modulare la luce, a dare un rassicurante senso di massa e a stabilire un modello tangibile e un colore coerente all’insieme architettonico” spiega l’architetto. 

Alle rigorose forme dello studentato, definito dalle grandi finestrature a tutta altezza e da un gerarchia definita tra spazi di collegamento e spazi abitati, si contrappone il volume della cappella. Questo è un parallelepipedo tagliato da aperture gerarchicamente differenziate, a quelle rigorose posteriori si contrappongono i tagli geometrici asimmetrici anteriori. Lo spigolo interno, verso lo studentato, è magnificamente tagliato da una imponente croce vetrata. L’architetto, con un attento uso della materia e dei volumi, è riuscito a cucire nuovo ed esistente portandoli ad essere un unicum micro-urbano, una sorta di cittadella del sapere.

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A completamento del progetto architettonico c’è quello illuminotecnico, realizzato interamente da L&L Luce&Light, la scelta degli apparecchi è stata affidata a Gianni Celleno di Elettroged (Roma). La luce diventa rivelazione degli spazi e dei volumi, esaltando la composizione degli edifici e le intersezioni tra i blocchi. Un metodo analogo è stata impiegato per le pavimentazioni, interna ed esterna, al fine di stabilire una precisa gerarchia tra gli ambiti, segnalando i percorsi di distribuzione e di collegamento. La cappella è il fulcro del progetto, in questo luogo dalla forte aura mistica l’interazione tra luce e spazio raggiunge la sua massima intensità, creando un’atmosfera di raccoglimento. Qui la luce fluisce attraverso un grande lucernario trapezoidale sopra l’altare, si riflette sulla finitura del pavimento in travertino e sulla facciata dell’altare stesso. Una luce naturale bernininana, fortemente barocca, sostenuta da quella artificiale che ne esalta la spiritualità.

All’interno, i proiettori per illuminazione architetturale corrono lungo le gole oblique tra parete e soffitto restituendo una delicato luce radente. Grazie ai profili lineari Neva 1.2  che, con un’ottica stretta e arretrata, posizionati ai piedi della croce vetrata, è garantito un elevato comfort visivo. Per l’illuminazione funzionale delle zone d’ingresso sono stati scelti gli apparecchi downlight a scomparsa Bitpop, mentre gli incassi uplight Bright 1.6 con ottica stretta trovano posto all’interno delle feritoie. Mentre i Bright 5.F sono stati collocati in alcuni punti strategici lungo le pareti esterne alla cappella, l’ampiezza dell’emissione è garantita dall’ottica ellittica che dà risalto alle pareti in laterizio, esaltandone le geometrie. I camminamenti esterni che collegano gli spazi sono illuminati da paletti Linear mono e bi-emissione, con altezze diverse a seconda della collocazione (250 cm e 600 cm). L’ampiezza del fascio garantisce un’efficiente illuminazione dei camminamenti, senza abbagliamento o dispersioni.  

Il progetto illuminotecnico dell’università Loyola a Roma è un ulteriore conferma della flessibilità e delle competenze messe in campo da L&L Luce&Light in oltre dieci anni di attività. 

(immagini courtesy: L&L Luce & Light – Moreno Maggi)