– SULLE LUCI PER CASA –

Un’astronave alla porta

Andrea Calatroni

Tempo di lettura: 2 minuti

Titania (Luceplan, 1989), nata dalle matite di Paolo Rizzatto e Alberto Meda, ricorda lo scheletro di uno Zeppelin con in evidenza le sue leggere centine in alluminio, il grande vuoto centrale, che ne permetterebbe il volo, contiene la sorgente e i filtri colorati.

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Montaggio. Titania è, in ordine cronologico, la seconda lampada iconica ad entrare in casa. L’ho vista sulle prime riviste di architettura e design acquistate da studente del Politecnico, è stato amore immediato. Dovevo averla! Il montaggio è stata una fase molto delicata data la sottigliezza e la fragilità naturale nelle sottilissime centine di alluminio. Titania viene fornita montata al 90%, chi la compra deve, una volta avvitata la sorgente, incastrare con precisione assoluta le costole di chiusura. Altro passo delicato è il fissaggio del sistema di sospensione formato da minuscoli conetti in plastica e un lungo filo in nylon, occorre pazienza e una calma olimpica per un perfetto bilanciamento del cavetto. Questo, grazie alla particolare molletta a soffitto e al contrappeso, permette la regolazione orizzontale di Titania. Completato il montaggio strutturale, si passa all’allestimento decorativo con i filtri colorati (giallo, blu, verde e rosso). Questi, con un abile movimento delle dita, devono andare in leggera torsione e scattare sulle tacche delle due centine equatore. Con i filtri è possibile giocare, inserendo il verde e il rosso, grazie al bianco della sorgente, ecco il nostro tricolore. Ogni combinazione, simmetrica o asimmetrica, anche la loro assenza è lecita.

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Accensione/spegnimento. La mia Titania, comprata nel 1991, era stata progettata per contenere una sorgente alogena da 150W, perfettamente dimmerabile ma energivora. Con l’avvento del LED è possibile ottenere gli stessi risultati illuminotecnici con un duplice vantaggio: il risparmio e la durata. Ad oggi ogni forma e dimensione di sorgente alogena è stata ripresa da una sorgente LED, questo garantisce una maggiore longevità dei prodotti d’illuminazione nati prima dell’avvento dei diodi. Anche da spenta si percepisce la presenza di Titania, la coda dell’occhio ne coglie le leggerissime fluttuazioni tra le correnti d’aria che entrano in casa e si infilano tra le centine.

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Uso. Titania non ha una collocazione precisa all’interno della casa, le dimensioni importanti ma non eccessive (700x270x80 mm) ne rendono agevole il posizionamento in soggiorno, in cucina o in camera. Per oltre dieci anni è stata la principale fonte luminosa della mia camera da studente universitario, oggi con i suoi filtri rossi accoglie chi entra in casa. Una nota di calore per chiunque varchi la mia soglia. Gli amici la chiamano “astronave” o “surf”, per me è la lampada dell’accoglienza.