– INTERVISTE COL DESIGNER –

Illuminare è una tradizione di famiglia

Marco Pollice indaga Sette Ambiti di ricerca cercando una combinazione armonica di luce naturale e artificiale, affinché vi sia la perfetta modulazione idonea al nostro bioritmo. Da oltre trent’anni sviluppa e ricerca tecnologie per l’illuminazione creando spazi in cui il benessere è l’obiettivo primario

01 Making Of Light Illuminare è Una Tradizione Di Famiglia Luce Per Abitare Villa Privata Progetto Arch. Mauro Zanon
06 Making Of Light Illuminare è Una Tradizione Di Famiglia Design Pollice Illuminazione Fc01 Fc02 Design By Florencia Costa Ph. By Margareta R.moen

Ci spieghi quali sono i Sette Ambiti di ricerca e le loro applicazioni?

Il nostro lavoro di ricerca indaga sette ambiti del vivere e dell’agire dell’essere umano: abitare, accogliere, lavorare, attrarre, vivere, design e arte, progettiamo per questi una luce corretta che faccia star bene. La ricetta è semplice: applicazione delle nuove tecnologie e creatività progettuale al fine di garantire impianti efficienti e confortevoli, attenti al benessere psico-fisico di chi li vive. Oggi la sfida è quella di fare in ogni progetto una combinazione armonica di luce naturale e luce artificiale, affinché vi sia la perfetta modulazione idonea al nostro bioritmo.

1_Abitare: case, ville, chalet, giardini, barche

Abitare significa vestire un abito, avere consuetudine in un luogo. Nelle abitazioni è pertanto importante tenere conto di chi abita quello spazio e della sua identità, metterlo al centro del progetto. Perché la casa, la villa, lo yacht in quanto spazi privati, sentono più che mai l’esigenza di essere a noi somiglianti. Prima di elaborare un progetto illuminotecnico, occorre conoscere le esigenze e le abitudini di chi andrà ad abitare quel luogo e di come verrà vissuto da ciascuno dei suoi abitanti ed esiste una illuminazione specifica anche a seconda dell’età. Luce su misura è la ricerca della luce ideale progettata per farci stare bene, sintonizzati col ritmo dell’Universo, in equilibrio con noi stessi.

2_Accogliere: alberghi, spa, cantine, ristoranti, bar, teatri, biblioteche, palestre, cinema, discoteche

Accogliere significa propriamente raccogliere presso di sé, ricevere con dimostrazione d’affetto. Dunque nell’accoglienza, dove molti dei luoghi sono condivisi, la luce ha il compito di recare in dono la sensazione di benessere, che sia al tavolo di un ristorante, a teatro, nella stanza di un albergo o in una biblioteca. Per questi motivi è importante la creazione di atmosfere accoglienti e illuminamenti confortevoli.

3_Lavorare: Uffici, auditorium, scuole, stabilimenti, atelier, fiere

Luce per lavorare è l’ambito della progettazione illuminotecnica volta a fare stare bene all’interno degli spazi lavorativi. Questo avviene grazie alla creazione di atmosfere piacevoli e luoghi correttamente illuminati e progettati, in equilibrio con i nostri ritmi biologici. La selezione accurata di apparecchi tecnologicamente avanzati e altamente performanti, la qualità ricercata a partire dalla scelta delle sorgenti luminose LED ad alto rendimento cromatico, ci permettono di creare ambienti, in ufficio o a scuola, sani e stimolanti, che porteranno a lavorare con maggiore attenzione, concentrazione e produttività, evitando assenze e generando una sensazione di benessere generale.

4_Attrarre: Negozi, centri commerciali, mostre, gallerie, musei, stand, showroom, eventi.

La luce è l’elemento fondamentale per la visione dell’oggetto e la creazione di una esperienza estetica emozionale. L’illuminazione sottolinea, accentua, definisce, esalta i colori e i materiali, guida i visitatori nella scelta di un prodotto, attira e promuove, crea le ombre, riflette sui metalli, stoffe, pietre, tele. La luce crea percorsi di attenzione e genera sensazioni di benessere. La luce crea l’identità di un brand e, nei luoghi dell’arte, come musei e gallerie, un’illuminazione progettata permette la visione corretta dell’opera ma sa anche tenere conto della valorizzazione dell’identità del luogo ospitante e della salvaguardia della salute delle opere esposte.

5_Vivere: Monumenti e chiese, arredo urbano, aeroporti e porti, stadi.

L’illuminazione pubblica è un elemento essenziale per la sicurezza delle strade e dei luoghi urbani, i più arreda lo spazio e valorizza i tesori architettonici e paesaggistici. Un’illuminazione intelligente permette a tutti di muoversi con sicurezza e piacere in spazi affollati e non di meno in quelli più isolati, rivela e valorizza il bello e la storicità degli edifici e dei monumenti, esalta i particolari e conserva il valore dei luoghi, crea atmosfere aggreganti e coinvolgenti.

6_Design: Pollicelightgallery: collaborazioni con designer per la produzione e certificazione di lampade d’autore, sculture luminose, quadri di luce.

Per le nostre collezioni la tecnologia è rigorosamente LED, i materiali tra i più nobili, come l’ottone, le lavorazioni quelle di una volta, artigianali. Questo ha portato alla sperimentazione di forme ed effetti fra i designer della luce, concedendo e creando diversità. Disegni d’autore realizzati da: Gio Ponti, Florencia Costa, Milena e Stevan Tesic, Giuseppe e Lazzaro Raboni e Marco Zanuso Jr.

7_Arte: Lightlab “Luce per l’arte e arte per la luce” progetto iniziato nel 1986 in collaborazione con artisti per la realizzazione di opere d’arte luminose o per illuminarle.

Nasce la consulenza per artisti di fama internazionale: Massimo Uberti, Silvio Wolf, Andrea Zucchi e Luca Pignatelli, Marco Nereo Rotelli e Alfredo Pizzo Greco, Nino Alfieri. Per i quali si sperimentano tecniche diverse d’illuminazione per andare incontro all’opera, ai materiali utilizzati, al messaggio da trasmettere e agli oggetti esposti. Mostre d’autore, ma anche progettazione illuminotecnica degli stessi atelier, perché la luce parte da lì, dove l’opera viene creata.

07 Making Of Light Illuminare è Una Tradizione Di Famiglia Fastweb Vista Notturna 2
08 Making Of Light Illuminare è Una Tradizione Di Famiglia Fastweb Vista Notturna

Vuoi raccontarci come avete sviluppato e realizzato il progetto della Nuvola Blu nel nuovo Palazzo Fastweb progettato da Antonio Citterio & partners e Giuseppe Tortato?

Per questo progetto abbiamo interpretato un’idea dell’architetto Giuseppe Tortato e da quella siamo partiti, andando a cercare il colore e la tecnologia corretta che la rendessero concreta. Non è stato semplice, si tratta di un’opera di dimensioni incredibili che attraversa più piani dello stesso edificio (circa 200 metri su 6 piani, N.d.R.). Come sempre accade quando si lavora insieme, la sinergia tra tutti è stata determinante in ogni passo: prima l’incontro in studio, dove abbiamo elaborato l’idea e ci siamo confrontati sulle tecnologie e poi, con il mio team, il passaggio all’ingegnerizzazione e produzione del primo prototipo da far supervisionare all’architetto per la messa a punto. Solo successivamente, si passa alla produzione esecutiva e infine, all’organizzazione del montaggio.

Hai illuminato numerosi atelier e mostre. Qual è il tuo rapporto con l’arte?

Sono diversi i miei modi di dialogare con l’arte, nella maggior parte dei casi accade che si crea un rapporto di grande rispetto e collaborazione con l’artista, mi emoziona il poter mettere a sua disposizione il mio immaginario e le mie capacità tecniche. Spesso mi propongo come tecnologo, ovvero come la persona portatrice di tecnologie innovative, brevetti e know-how necessari per sviluppare e produrre in collaborazione con l’artista un’opera unica. In questo momento mi sto occupando di video d’arte ai quali collaboro per migliorarne la qualità e sviluppare il concetto a me caro di luce come benessere. Illuminare l’arte poi, ha a che fare anche con la cura per l’opera stessa; in questo caso il soggetto della mia progettazione diviene allora la sua salvaguardia e protezione. Un altro aspetto è quello della luce a partire dall’occhio dell’artista. Abbiamo illuminato diversi atelier per dare all’artista la possibilità di creare con la luce ideale e questa l’abbiamo poi portata nelle gallerie disegnata per la visione corretta e confortevole da parte del fruitore di quell’opera.

Hai lavorato con i grandi nomi dell’architettura internazionale. Com’è stato collaborare con loro?

Lavorare con grandi nomi è una cosa emozionante e forse l’occasione in cui si cresce di più, quando ci si confronta con chi progetta da lungo tempo, con passione, serietà, creatività e intelligenza ci si trova a sperimentare sottili equilibri, a trovarsi spinti a guardare al di là dei propri limiti alla ricerca di una perfetta unità progettuale. Da Renzo Mongiardino “classico” nei primi anni ‘80 a Zaha Hadid “visionaria” nel 2016, ho potuto mettere in gioco nuove tecnologie per riguardare coi miei occhi queste architetture utilizzando la luce per migliorarne ed esaltarne la percezione.

Nei tuoi lavori usi la luce come fonte di benessere e comfort, ci racconti qualcosa di più?

In questo momento è in assoluto il progetto a cui tengo di più. Già dagli anni ‘30 mio nonno l’ingegner Ugo Pollice aveva intuito l’importanza di questo tema. Negli anni successivi mio padre Cesare e mio fratello Alfredo, hanno continuato questo cammino, lasciandomi “un’eredità intellettuale” che non ho potuto che accogliere. Mi sono concentrato sullo sviluppo di progetti di apparecchi e sistemi d’illuminazione che garantiscano un’architettura della luce in armonia con il nostro benessere psico-fisico, con la cultura del committente e quella del luogo. Significa che quando illuminiamo dobbiamo comportarci come fa la Terra durante il ciclo delle stagioni nel suo ruotare attorno al Sole, imitandone la luce nella sua dinamicità, nelle sue ombre e colori. Allinearci con la rotazione terrestre, in equilibrio, in sintonia tra i nostri ritmi biologici interni e quelli esterni. Illuminare per la salute significa ricordare costantemente che noi esseri umani siamo tutt’uno con la Terra e l’Universo che ci comprende. Come progettisti illuminotecnici abbiamo il compito di ricreare emozionalmente e correttamente, in ogni ambito del nostro vivere, questa naturale alternanza giorno e notte e la varietà della luce nelle diverse ore del giorno. Non dimentichiamo che la luce passando attraverso la retina informa il nostro cervello se è giorno o notte e di conseguenza suggerisce quali comandi dare all’intero organismo. Possiamo solo immaginare i danni a livello biologico se queste informazioni gli arrivano in maniera non corretta.