– INTERVISTE COL DESIGNER –

Cinquant’anni di buona luce

Abbiamo raggiunto Giuseppe Mestrangelo, lighting designer, artista e molto altro. Per creare una buona luce bisogna saper andare oltre al convenzionale, al cosiddetto tabù, è necessario saper interpretare e aprire numerosi “cassetti cerebrali”

01 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Giuseppe Mestrangelo
02 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Iside Il Mistero La Magia P.zzo Reale Milano

Giuseppe Mestrangelo, lighting designer o artista, tecnica o poesia. Come bilanciare l’equazione?

Sono molte di più le discipline che pratico in questi sessantaquattro anni di vita. L’“equazione” di queste quattro più le altre, non hanno bisogno di alcun “bilanciamento”, le pratico tutte da quando ero poco più che adolescente. Con tutta la retorica che mi è concessa, non credo nell’uomo con un pensiero e un agire monotematico. A undici anni volevo diventare un artista, inconsapevole di cosa fosse l’arte, disegnavo bene e di getto ogni cosa, senza che nessuno me lo avesse insegnato, “mi sentivo matita”. Poi gli anni ‘70, oltre a un’attività formativa e lavorativa presso uno studio di Milano, che già dagli anni ‘60 si occupava di illuminazione di opere d’arte, frequentavo attivamente il teatro, la performance in arte, la fotografia, la pittura, la scrittura, ecc., tutte discipline che pratico ancora oggi insieme alla luce e in differenti contesti. Che sia la composizione di una mostra, di un’opera d’arte, di un’installazione scenotecnica o una performance teatrale, apro e chiudo innumerevoli “cassetti cerebrali”. Contenitori di una vasta conoscenza di ogni dinamica umana che si relaziona con il fattore percettivo e compositivo della luce. Applico il pensiero e il ragionamento più prossimo all’armonia e compongo secondo il risultato che voglio ottenere, in relazione al concetto o raziocinio d’insieme tra illuminazione delle opere e dello spazio. Dal 1971, dopo ventiquattro anni di formazione, di conoscenza e di approfondimento sul campo nel settore dell’illuminotecnica applicata all’illuminazione di Opere d’Arte, ho avviato Light Studio nel 1994. In questo studio ho riversato, contaminandolo, il fattore tecnico e compositivo con altre discipline. Un esempio è l’esposizione “ISIDE il mito il mistero la magia” (Milano – Palazzo Reale 1995) fu con questa incredibile mostra che ebbi l’occasione di fondere più espressioni e risolvere “le incognite dell’equazione”. Provai a proporre qualcosa di insolito, in quel mondo “polveroso e stagnante” legato al faretto anni ’50. Applicai, per la prima volta in ambito espositivo, il controllo di una “banale e corretta” incidenza, per evitare, inutile dirlo, fastidiosi riflessi su opere e manufatti. Sperimentai l’uso delle cromie scenotecniche, la correzione empirica della temperatura di colore e non ultimo, la concettualizzazione ragionata della composizione d’insieme. É probabile che io sia il “caso studio” di me stesso. Quando si pensa ad una composizione per l’arte, o per qualunque altra applicazione, l’armonia, il concetto e la forma, risulteranno “più elevate” se altre “culture”, compresa quella umanistica, ti appartengono. Per quel che mi riguarda “uso la luce”, ma se avessi fatto il fiorista o il poeta, non sarebbe cambiato nulla.

03 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Akbar Palazzo Cipolla Roma
04 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Chiesa S.antonio Milano

Ci vuoi parlare della filosofia di Light Studio?

Come dicevo, ho iniziato la mia attività nel lontano 1971. In quegli anni, la fonte era la lampadina a incandescenza, il corpo illuminante era il “faretto”. Per mancanza di una “cultura della luce” si privilegiava quello che oggi definiamo Design, più semplicemente allora definito come lampada. Io mi formai in un laboratorio, unico al mondo, che, già allora, progettava e costruiva proiettori sagomatori destinati all’illuminazione di opere d’arte, costruzioni che, ancora oggi, Anniluce by Light Studio realizza con tecniche d’avanguardia. Già allora non realizzavamo “lampade o design”, ci concentravamo sullo “sfruttamento” di un flusso luminoso che doveva necessariamente avere determinate caratteristiche fisiche, ottiche e meccaniche, non esisteva un corso di illuminotecnica o in Lighting Design, dovevi studiare autonomamente e cercarti le pubblicazioni più “attendibili”. Quando molti anni dopo avviai Light Studio, il connubio tra la mia natura “eclettica” e la razionalità operativa, mi allontanarono dalle tendenze sia progettuali che applicative della luce, e non solo. Ad oggi in Light Studio, con i nostri Lighting Designer e Project Manager, inevitabilmente osserviamo le tendenze del momento, poi “facciamo altro” tra ricerca, costruzione, progetto e composizione. Non credo che sia una filosofia, ma un modo di lavorare.

05 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Liberazione Dei Santi
06 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Liberazione Dei Santi

“Liberazione dei Santi” è un’opera dal grande impatto estetico e filosofico. Come è nata? E cosa racconta?

“Liberazione dei Santi” (2010) fa parte di un ciclo di opere dette SUTURA, dove “un filo” luminoso, quale metafora del pensiero illuminato e umanistico, vuole ricollegare o come nel caso di questo trittico, liberare. Come recita il testo didascalico che accompagna l’opera: “Liberazione dei santi: fuori dalla madre siamo liberi … liberi con il nostro arbitrio, con il quale decideremo se “santificarci” alla causa o all’ideale, nel breve passaggio terreno. Qui con un filo di luce, libero i santi e le culture della santificazione, qui con un filo di luce libero Giovanna e Sebastiano, giovani martiri guerrieri di ogni tempo, usati, bruciati, massacrati e annientati per la loro bellezza, forza, coraggio … giovinezza”.

07 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Mostra Hiroshige P.zzo Sciarra Roma
08 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Interno Privato

Nei tuoi progetti, anche quelli privati, prevale sempre un aspetto scenografico, quasi museale, della luce. Ce ne vuoi parlare?

Come dicevo, nel 1995 per la mostra su ISIDE a Palazzo Reale di Milano, l’allestimento illuminotecnico si limitava all’illuminazione delle opere, nessuno osava prima di allora a contaminare lo spazio “sacro museale”. I Musei dovevano essere il contenitori neutri e inviolati da componenti estranee alle opere esposte. In ambito privato questa “sacralità” è ancora oggi un tabù, e per certi versi è comprensibile. La casa è il luogo intimo, personale, che identifica chi sei e come vuoi che gli ospiti ti vedano, comprendano il tuo personale gusto o il tuo status. E questo vale anche per la scelta della componente luminosa, che continua nella maggior parte dei casi a essere il “feticcio”, ovvero la lampada “meglio se di design e di tendenza”. Io domando sempre al mio interlocutore, quale sia la “sua luce”. Credo che oltre alla luce naturale o artificiale visibile, ognuno di noi possiede una luce “genetica”, che appartiene a quella che io definisco una “psico-memoria luminosa”, che inconsciamente ci fa dire se ci piace poca luce o il contrario, se ci piace più calda o più fredda e via così. A volte accade che un’equilibrata e composta luce di un’improbabile finestra illumini l’ingresso di casa, che fasci di luce accentuino gli angoli di uno spazio o che una luce sagomata illumini non solo l’arte alle pareti ma anche il tavolo da pranzo. Tutto ciò va pensato e applicato con moderazione e competenza, che sia per un interno domestico, una mostra o un museo.

09 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Interno Privato
10 Making Of Light 50 Anni Di Buona Luce Interno Privato

Quali progetti avete per prossimo futuro, anche alla luce del periodo che stiamo vivendo?

In fase di progettazione ne abbiamo diversi e importanti per la scelta delle opere, tra cui De Chirico al Palazzo Blu di Pisa o la grande mostra del fotografo Aurelio Amendola a Pistoia. Per quanto riguarda i privati, preferisco un cordiale no comment.

Segnaliamo su questi argomenti il seguente testo:
Giuseppe Mestrangelo, Diva Luce, CON-FINE Edizioni – 2017, ora reperibile a richiesta presso Light Studio Milano (02 3452289 Gloria o Iskra)

(Tutte le immagini courtesy: Light Studio – Milano)