– LUOGHI DELLA CITTÀ –

Tappeti volanti

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Alla Fabbrica del Vapore di Milano è in corso un atto unico, Aura. Sila Sveta e Pepper’s Ghost hanno dato vita ad un luogo astratto dove perdersi e tornare a giocare. La luce crea cinque diversi tappeti su cui volare seguendo e facendosi seguire dalla luce. Durante la visita ogni adulto, compreso lo scrivente che è tornato ad essere quel bambino che saltava dentro alle pozzanghere. In questo caso sono pozze di luce. 

Alexander Usyskin e Alexey Rozov con Anderson Tegon hanno disegnato cinque coloratissimi pattern che si ripetono in loop, alternando geometrie semplici a complesse figurazioni liquide. Aura è una Immersive Light Experience frutto dell’incrocio tra creatività e le più innovative tecnologiche sul mercato:

  • Videoproiettori dalla grandissima luminosità (31.000 ansi lumen) ad altissima definizione
  • Luci laser di ultima generazione
  • Sistema di motion tracking per l’interazione con le luci, il pavimento immersivo e i visitatori.
  • Sound design 360° immersivo
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Verde acqua, arancio e giallo oppure blu e magenta, scenari composti con colori complementari, naturalmente bilanciati. L’ambiente immersivo di Aura è un’esperienza quasi totalizzante. Il pavimento colorato e i fasci dei proiettori, che dopo un primo sguardo scompaiono, le pareti coperti da pesanti teli neri e il sound design, per il tempo della visita, fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio.

La persistenza del buio e della luce creano una piacevole cella di isolamento dal mondo esterno. Osservando le persone presenti durante la visita è stato sorprendente scoprire che molti visitatori, indistintamente dall’età, si sono lasciati portare indietro nel tempo, alle pozzanghere dell’infanzia.

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Altri visitatori si sono sentiti proiettati all’intero di un palcoscenico, i laser colorati sono diventati i loro piccoli palchi entro cui mettersi in posa o mimare coreografie minime. Questo è il potere della luce, del suo potente ascendente sulla mente e sull’umore dell’uomo. Una buona luce, anche se ludica, è sia fonte di ben-essere che di divertimento. All’interno di Aura alcune coppie e le famiglie hanno ritrovato il piacere della condivisione e del gioco, soprattutto la posa giusta per Instagram. Protetti dalla luce e dal colore i visitatori si sono lasciati portare dalle sensazioni che i pattern, ideati da Alexander Usyskin, Alexey Rozov e Anderson Tegon, hanno suscitato loro. 

Le persone saranno parte integrante ed attiva dell’opera. Attori coinvolti in un viaggio in due atti. Il primo sarà diviso in cinque loop che gradualmente ci immergeranno in altrettanti momenti suggestivi e generativi come una pioggia di stelle o la crescita di elementi naturali, in cui la presenza e i movimenti delle persone interagiranno direttamente modificandone i pattern e gli sviluppi. Quello che vedremo e sentiremo non sarà un copione fisso e reiterato, ma ogni volta un atto creativo nuovo e originale frutto della relazione tra umano e digitale. Nel secondo atto l’idea di un’aura personale si espanderà ulteriormente, aumentando il livello di interazione con il mondo che ci circonda e arrivando in qualche modo a fonderci con esso. Per provare la sensazione, l’esperienza, di vedere il Mondo riflesso in ognuno di noi”.  

Aura è un’installazione, come altre presentate dalla Fabbrica del Vapore, vedi il claustrofobico Dirty Corner (Anish Kapoor, 2011) o l’Esercito di Terracotta (FDV, 2020), adatte ad ogni età e dal grande impatto visivo e ludico. 

  

(Immagini 01-02-09 courtesy: Pepper’s Ghost

(Immagini 03/08 Andrea Calatroni)