– NOVITÀ DI PRODOTTO –
Luce arte e metallo
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FontanaArte con gli ultimi progetti si è riappropriata dei temi storici che l’hanno sempre qualificata: il vetro, il metallo e l’arte. E con Matrix, disegnato dallo studio olandese OS Δ OOS (Eindhoven) il metallo è, assieme alla luce, il vero focus del progetto.



Matrix nasce con una doppia ambizione: lampada da tavolo e oggetto d’arte. È una sorgente definita dal design tecnologico ed essenziale distintivo dello studio che, col nome matrix, ha voluto riferirsi alle matrici comunemente usate in matematica, alla loro combinazione di righe e colonne ortogonali. OS Δ OOS, introducendo la curvatura, ha aggiunto la terza dimensione alla bidimensionalità della matrice originaria. Il modulo di partenza è compositivamente semplice: un cilindro cavo e calandrato con maglia 3×3 cm, alto H15 cm e Ø26 cm sovrapposto per due o quattro volte. La moltiplicazione di questo modulo permette di ottenere le due varianti, H30 e H60 cm. Al momento Matrix è disponibile in due finiture: bianco e oro, entrambi opachi.
L’oggetto così ottenuto, grazie al globo luminoso in vetro soffiato posizionato internamente e centralmente alla matrice metallica, diventa una lampada. La sfera, contenente la sorgente, emette una luce calda diffusamente omogenea (LED 8W – 2700K, 1180Lm). La struttura a griglia gioca con la forma semplice e pura della sfera illuminata, creando sfumature di luce e ombra che variano al cambiare del punto di vista. Matrix non è mai uguale a sé stessa anche grazie alla fonte luminosa LED dimmerabile.



La collezione Matrix nasce da un modulo che, se reiterato, permette molteplici configurazioni. Ipoteticamente il modulo base, alto 15 cm, potrebbe essere ripetuto all’infinito, una sorta di colonna luminosa alla Brancusi. L’idea sviluppata da OS Δ OOS deriva dalla sperimentazione e dalla ricerca di soluzioni costruttive che hanno un’origine prettamente architettonica. “Per noi la bellezza di Matrix risiede nel modo in cui la griglia allungata cattura la luce mentre la attraversa, rendendo visibile l’invisibile. Quando questo guscio si piega, la trasparenza attraverso l’apparecchio stesso svanisce ma la luce visibile cresce; entrambi dipendenti l’uno dall’altro ma operanti indipendentemente.”
All’inizio dell’articolo si è parlato di metallo, vetro e arte. Quest’ultimo tema è tornato ad essere centrale nella produzione di FontanaArte, con particolare riferimento alla riedizione di Re e Regina (Bobo Piccoli, 1968-2020) o alla recente Alicanto (Francesco Librizzi, 2021). In entrambi i prodotti, in particolar modo nel primo, la tensione verso una visione scultorea della luce è particolarmente evidente. Anche OS Δ OOS, in un certo senso, con Matrix sfiora il tema quando affermano che “la luce rende visibile l’invisibile” leitmotiv che ha sempre rappresentato l’incessante ricerca di ogni artista.
(Immagini courtesy: Delfino Sisto Legnani-DSL Studio per FontanaArte + Ringo Gomez-Jorge ritratto OS Δ OOS)
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