– NOVITÀ DI PRODOTTO –

Il ritorno di Sottsass

01 Making Of Light Il Ritorno Di Sottsass Ettore Sottsass Ph. Barbara Radice Home (1)
02 Making Of Light Il Ritorno Di Sottsass Stilnovo Valigia Tavolo 0617 Ph. Gianni Antoniali

Un oggetto, domestico o architettonico, di Ettore Sottsass è sempre riconoscibile per i volumi BOLD, i colori elementari e i materiali. L’architetto racconta così la nascita di questa e forse di molte altre sue lampade: “La mia preoccupazione, in questo momento, è disegnare oggetti che non abbiano confini precisi, dal punto di vista ‘biologico’ o culturale. Oggetti che […] accolgano l’indecisione che c’è nel mondo”. Sottsass ha sempre disegnato oggetti oggettivi e nel suo lungo cammino creativo lo ha costantemente ricercato, tappa sostanziale di questo percorso è stata la collaborazione con Stilnovo.

L’architetto inizia a lavorare con l’azienda milanese nel 1973 disegnando sei lampade: Ortros, Lampros, Sinus e Manifesto, seguite nel 1977 da Don e Valigia. Tutte riprendono i principali attributi della sua poetica, ma nessuna è rimasta impressa nell’immaginario collettivo come l’ultima. Ortros e Lampros sono due sospensioni definite dal grande disco in metallo verniciato e dai portalampada a cupola. Sinus è la luce delle star del cinema, attorno allo specchio è pura magia hollywoodiana, il rosso brillante ne esalta la sensuale sinuosità. Eros e design, temi molto amati dal Maestro. Manifesto è una sospensione tubolare con un terminale toroidale colorato, che sia un’avvisaglia della futura Valigia? Don, invece, è una piccola lampada da tavolo determinata dall’inclinazione a 45° dello stelo e da un elmetto in lamiera, un irriverente regolatore di luce.

03 Making Of Light Il Ritorno Di Sottsass Stilnovo Valigia Tavolo Ph Gianni Antoniali
04 Making Of Light Il Ritorno Di Sottsass Stilnovo Valigia Tavolo 0218 Ph

Arriviamo a Valigia, l’oggetto del nostro racconto. È un manufatto easy, totemico, composto da soli due elementi: l’involucro e la luce. È una lampada nomade, come lo era il suo creatore, vagabonda da una stanza all’altra o da una casa all’altra. Un oggetto d’affezione al padrone di casa ma non allo spazio abitato in cui viene collocata. In breve, è un oggetto rituale atto a dimostrare che lo spazio domestico è vivo, abitato e che lo stiamo vivendo: “Un designer dovrebbe sapere che gli oggetti possono diventare lo strumento di un rito esistenziale”. Lamiera e tubetti curvati, piedini oversize, Valigia riassume i tratti tipici degli oggetti di Sottsass, pochissimi elementi vistosamente colorati in rosso pompeiano e nero. Non è certamente la prima lampada nomade in produzione, ma è la prima che lo fa con divertita ironia.

Anche questo, come molti oggetti di Sottsass, è un progetto quasi senza disegno. La ricostruzione filologica del progetto operata da Stilnovo, oltre a ricostruire fedelmente l’oggetto, ha risolto anche i problemi di stabilità della prima versione e il conseguente adattamento alla tecnologia LED. A oltre quarant’anni dalla sua prima presentazione Valigia ritrova il suo posto nel panorama dell’illuminazione di design, un posto non solo garantito dalla storia ma anche dalla sua ironia e dal rumore che produce: “vorrei che gli oggetti non tanto fossero silenziosi ma costringessero al silenzio chi li usa, chi li guarda”.

(Immagini Valigia courtesy: Gianni Antoniali)
(Immagine Ettore Sottsass courtesy: Barbara Radice)