– COMPASSO D’ORO –

Con Genova 4053 l’armatura stradale diventa bella

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Il 1959 è un anno contrassegnato da importanti eventi geopolitici dall’inaugurazione del primo reattore nucleare in Italia alla nascita di Barbie negli USA. Ma gli eventi che più ci interessano sono l’assegnazione del V Compasso d’oro e l’inaugurazione a New York del Guggenheim Museum disegnato da Frank Lloyd Wright. L’edificio è sviluppato a partire da una ricerca dell’architetto sul tema della spirale tronco-conica, sviluppando così un percorso espositivo ininterrotto e illuminato naturalmente dell’alto. Per estensione, la stessa ricerca formale può essere traslata sul vincitore, per l’illuminazione, della quinta edizione del Compasso d’oro.

Parliamo dell’armatura stradale Genova 4053 prodotta da Fabbrica Apparecchi Illuminazione Greco Spa e disegnata da Oscar Torlasco (Roma, 1934-2004). Questo apparecchio è il risultato di una semplificazione formale e strutturale e illuminotecnica cui è riconosciuta una “efficacia e misura del cono luminoso [che] si ricompone in sensibile ritmo, nella continuità complessiva del profilo e del volume”. Torlasco lavora sulla carrozzeria ripulendola, semplificandone il montaggio e la sostituzione della sorgente. il corpo è composto da tre elementi in lamiera smaltata, a sezione tronco-conica, in un confortante color grigio tortora o telefono SIP (telefono SIP s62 bi-grigio) e un diffusore in vetro satinato, il tutto in perfetta continuità formale. Negli anni Cinquanta, molto spesso, le teste palo erano sospese a un braccio o a una mensola ed erano corpi scampanati, in ghisa naturale, con il diffusore in vetro cannettato. Torlasco disegna un diffusore in materiale plastico opalino con funzione di lente, che punta “alla efficacia e misura del cono luminoso”, e questo diventerà uno dei tratti distintivi per la successiva produzione decorativa del designer.

Il Genova 4053 è stato premiato da una Giuria d’eccezione: Bruno Alfieri, Vico Magistretti, Giulio Minoletti, Giovanni Romano e Augusto Morello. Quest’ultimo futuro Presidente della X Triennale di Milano (1997-2001) e di ADI (1993-98). Le motivazioni addotte dalla Giuria sono dei piccoli racconti che spiegano i motivi estetici e tecnici, in pochissime righe sintetizzano il lungo processo di selezione.

Parliamo dell’armatura stradale Genova 4053 prodotta da Fabbrica Apparecchi Illuminazione Greco Spa e disegnata da Oscar Torlasco (Roma, 1934-2004). Questo apparecchio è il risultato di una semplificazione formale e strutturale e illuminotecnica cui è riconosciuta una “efficacia e misura del cono luminoso [che] si ricompone in sensibile ritmo, nella continuità complessiva del profilo e del volume”. Torlasco lavora sulla carrozzeria ripulendola, semplificandone il montaggio e la sostituzione della sorgente. il corpo è composto da tre elementi in lamiera smaltata, a sezione tronco-conica, in un confortante color grigio tortora o telefono SIP (telefono SIP s62 bi-grigio) e un diffusore in vetro satinato, il tutto in perfetta continuità formale. Negli anni Cinquanta, molto spesso, le teste palo erano sospese a un braccio o a una mensola ed erano corpi scampanati, in ghisa naturale, con il diffusore in vetro cannettato. Torlasco disegna un diffusore in materiale plastico opalino con funzione di lente, che punta “alla efficacia e misura del cono luminoso”, e questo diventerà uno dei tratti distintivi per la successiva produzione decorativa del designer.

Il Genova 4053 è stato premiato da una Giuria d’eccezione: Bruno Alfieri, Vico Magistretti, Giulio Minoletti, Giovanni Romano e Augusto Morello. Quest’ultimo futuro Presidente della X Triennale di Milano (1997-2001) e di ADI (1993-98). Le motivazioni addotte dalla Giuria sono dei piccoli racconti che spiegano i motivi estetici e tecnici, in pochissime righe sintetizzano il lungo processo di selezione.

Armatura per lampione stradale “Genova 4053”
Erede del tradizionale interesse estetico della storia del disegno delle attrezzature stradali l’armatura Genova n. 4053 per lampada stradale, cui viene attribuito il Premio Compasso d’oro 1959, rappresenta un esempio particolarmente riuscito di una realizzazione meccanica di media serie. In essa la semplicità dell’analisi dei pezzi componenti in rapporto alla facilità del montaggio, al volume ed all’aereazione delle parti interne, alla efficacia e misura del cono luminoso, si ricompone in sensibile ritmo, nella continuità complessiva del profilo e del volume.

L’armatura stradale Genova 4053 è l’unico oggetto luminoso disegnato da Torlasco che non impieghi materiali di lusso quali marmo, ottone o cristallo. Il tema della testa palo è affrontata su un piano puramente industriale e utilitaristico, se confrontato con la produzione del designer per Lumi o Stilkronen dai forti richiami eclettici che spaziano dallo stile Space Age all’Art Déco italiano. Il Genova 4053 è stato riconosciuto dalla Giuria nel 1959 come “un esempio particolarmente riuscito di una realizzazione meccanica di media serie”. Questo è un approccio di valutazione che poggia su criteri fondamentalmente utilitaristici con solo un rapido sguardo all’estetica, un metodo molto diverso da quello adottato per un’altra armatura stradale premiata. Per Saturno (Compasso d’oro 2001) la Giuria aveva privilegiato “il ruolo del valore espressivo segnaletico affidato a un’armatura di illuminazione per esterno in grado di integrare il ruolo primario funzionale della luce stradale armonizzandolo in rapporti e misure adeguati al paesaggio”.

I quarant’anni che separano queste due edizioni mostrano anche il cambio di paradigma sull’assegnazione del premio, l’attenzione all’estetica e al contesto è preponderante anche in un’ottica di percezione del paesaggio. Negli anni Cinquanta e Sessanta non esisteva ancora il concetto di Paesaggio, c’erano la campagna e i campi, solo negli anni 70 si inizia a parlare di contesto o di landscape. E, secondo la corrente Paesaggista andava anch’esso disegnato, inclusa la progettazione degli oggetti urbani che lo andavano a riempire. Su questi nuovi concetti si concentra Emilio Ambasz quando disegna Saturno, l’architetto argentino, fedele alla sua poetica paesaggista, pensa a un lampione totalmente inserito nel contesto. Oscar Torlasco, invece, disegna un oggetto strettamente utilitaristico, funzionale e bello, che quasi scompare nell’affollato ambiente urbano. Seguendo due precise valutazioni. La prima, il Genova 4053 deve potersi inserire ovunque, in qualsiasi strada urbana o extraurbana. La seconda, deve illuminare e non essere ammirato al passaggio in auto, deve solo fare luce e non appagare l’occhio.

La Giuria del Compasso d’oro premiando il Genova 4053, ancora una volta, ha selezionato un oggetto luminoso che ha dato un indirizzo, linguistico e funzionale, per la produzione successiva di armature stradali. Oggi, con l’introduzione della tecnologia LED, l’estetica si è attestata su forme piatte e slanciate, ripetute e molto simili tra loro. A quando il prossimo Compasso d’oro per un lampione?

I quarant’anni che separano queste due edizioni mostrano anche il cambio di paradigma sull’assegnazione del premio, l’attenzione all’estetica e al contesto è preponderante anche in un’ottica di percezione del paesaggio. Negli anni Cinquanta e Sessanta non esisteva ancora il concetto di Paesaggio, c’erano la campagna e i campi, solo negli anni 70 si inizia a parlare di contesto o di landscape. E, secondo la corrente Paesaggista andava anch’esso disegnato, inclusa la progettazione degli oggetti urbani che lo andavano a riempire. Su questi nuovi concetti si concentra Emilio Ambasz quando disegna Saturno, l’architetto argentino, fedele alla sua poetica paesaggista, pensa a un lampione totalmente inserito nel contesto. Oscar Torlasco, invece, disegna un oggetto strettamente utilitaristico, funzionale e bello, che quasi scompare nell’affollato ambiente urbano. Seguendo due precise valutazioni. La prima, il Genova 4053 deve potersi inserire ovunque, in qualsiasi strada urbana o extraurbana. La seconda, deve illuminare e non essere ammirato al passaggio in auto, deve solo fare luce e non appagare l’occhio.

La Giuria del Compasso d’oro premiando il Genova 4053, ancora una volta, ha selezionato un oggetto luminoso che ha dato un indirizzo, linguistico e funzionale, per la produzione successiva di armature stradali. Oggi, con l’introduzione della tecnologia LED, l’estetica si è attestata su forme piatte e slanciate, ripetute e molto simili tra loro. A quando il prossimo Compasso d’oro per un lampione?

(Tutte le immagini di prodotto: Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro)