– COMPASSO D’ORO –

Cinque pezzi vertiginosi

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In aprile Windows XP, tra i più stabili sistemi operativi di Microsoft, termina la sua lunga carriera. A maggio a Milano si celebra la XXIII Edizione del Compasso d’oro, dove vengono premiate ben cinque lampade. Qualche mese dopo, Samantha Cristoforetti parte per una lunga missione sulla ISS. Tre eventi tra loro slegati, ma accomunati per i cambiamenti che hanno portato nei rispettivi ambiti.

Cinque lampade e quattro storie diverse. Torremato, la più giovane del gruppo, nasce nel 2011, “dall’idea di Marzia e Tomas Dalla Torre […] una creatività all’insegna di materiali forti e primordiali”. Luceplan e Artemide due aziende mitiche e fortemente correlate al Compasso d’oro per storia e premi. Davide Groppi progetta lampade che “che affiorano da un certo modo di essere e di pensare”. Quattro modalità di declinare la luce e grandi capacità industriali e artigiane al servizio del design d’illuminazione.

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Anche per la XXIII Edizione la Giuria è variegata: Anders Byriel, Vivian Cheng, Stefan Diez, Giorgio De Ferrari, Mario Gagnon, Defne Koz, Paolo Lomazzi, Laura Traldi. Designers, giornalisti e critici hanno analizzato e preso “democraticamente, secondo il principio del dialogo socratico” tutte le decisioni. Le motivazioni sono asciutte ma esaustive, in ognuna si leggono le ragioni estetiche e funzionali della scelta. Queste motivazioni, inoltre, raccontano molto dell’approccio che da sempre caratterizza il sistema del Design Italiano: “I giurati hanno dovuto analizzare moltissimi prodotti. Il mix tra qualità e quantità li ha fatti riflettere sul fatto che il design italiano mantiene un ruolo di leadership nel settore a livello globale. Hanno constatato la varietà e la diversità dei settori in cui il design trova applicazione; l’impegno e la passione con cui le aziende, dalle più piccole ai leader globali, investono nel progetto; la capacità di integrare l’artigianato all’interno di produzioni industriali”. Ne è un esempio la premiata Ferrari F12 berlinetta disegnata dall’architetto Flavio Manzoni.

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Bitta (Torremato – Il Fanale Group, Design: Enzo Berti) Compasso d’Oro per aver aggiunto funzionalità a un oggetto tradizionale e simbolico, rinnovandolo in modo discreto.

La lampada disegnata da Enzo Berti “fonde funzionalità, estetica e tecnologia. Una lampada per esterni che rilegge in chiave contemporanea e innovativa un oggetto tradizionale e iconico: la bitta nautica”. Ironia, ricerca e innovazione riunite con semplicità. Il corpo in ghisa, materiale antico e bellissimo, rimanda direttamente alla fonte d’ispirazione. La sorgente luminosa è posta nella parte inferiore, molto discreta. Ideale per segnare i camminamenti o i margini è funzionale evitando così l’abbagliamento e l’inquinamento luminoso che le lampade da esterno rischiano di produrre. Una lampada con un piccolo tocco di genio.

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Counterbalance (Luceplan, Design: Daniel Rybakken) Compasso d’Oro per aver dato una soluzione poetica a un problema statico e meccanico.

Questa lampada a parete è liberamente orientabile nello spazio. È capace di evocare, grazie al suo assetto variabile, il dinamico equilibrio delle sculture mobili di Alexander Calder. Rybakken ha ideato e disegnato un sistema di bilanciamento gentile e fluido. Due ruote dentate permettono l’escursione della lampada (da +75° a – 70° in verticale e +/-90° in orizzontale) un contrappeso compensa i movimenti del lungo braccio (circa 2 metri) e garantisce la stabilità dell’elemento diffusore. La lampada è realizzata in acciaio in due finiture (nero o bianco opaco) che termina con una testa mobile in alluminio, contenente la sorgente.

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IN-EI Issey Miyake&lt (Artemide, Design: Issey Miyake Reality Lab) Compasso d’Oro per aver mescolato tradizione e modernità in un oggetto essenziale, tecnologicamente avanzato ma allo stesso tempo poetico.

IN-EI in giapponese significa ombra, ombreggiatura, sfumatura. Tutto inizia nel 2010, quando Issey Miyake e il suo team di ricerca e sviluppo Reality Lab., presentarono “132 5. ISSEY MIYAKE”. Il progetto si basa su un tessuto speciale capace di assumere e mantenere forme in 3D partendo da un singolo pezzo di tessuto. IN-EI è nato dall’incontro tra la competenza di Artemide e l’approccio innovativo di Reality Lab. verso i materiali e il design. IN-EI è una collezione di lampade a sospensione (Minomushi), da tavolo (Mendori) e da terra (Tatsuno). Le pieghe, segno distintivo del designer giapponese, determinano le forme plastiche e la solidità delle lampade e quando sono spente permettono di piegarle e riporle.

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Nulla (Davide Groppi, Design: Davide Groppi) Compasso d’Oro per aver progettato la luce e non una lampada.

Nulla è un lavoro estremo sul tema della sottrazione. La luce è indagata e presentata come puro fenomeno fisico. La ricerca di una “luce senza fonte” mi ha portato a considerare la possibilità di realizzare un progetto invisibile, magico e illusorio. Un’idea semplicissima: un buco nel soffitto. Un foro di soli 18 mm, uno speciale sistema ottico e la tecnologia LED generano una meravigliosa luce sul piano”. Così Davide Groppi descrive la sua idea di riduzione assoluta, alla ricerca della pura luce. Dietro a un piccolo foro si nasconde un grande sforzo tecnologico di miniaturizzazione e di efficienza illuminotecnica. Less is light.

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Sampei (Davide Groppi, Design: Enzo Calabrese e Davide Groppi) Compasso d’Oro per la sua capacità di essere una lampada allo stesso tempo a sospensione e da terra.

Sampei è un altissimo ibrido, è “l’idea di mettere la luce a terra o sul tavolo” contemporaneamente, plus riconosciuto anche dalla Giuria. La fibra di vetro dell’asta e le quattro vertiginose altezze permettono a Sampei di illuminare in modo uniforme, eliminando l’ingombro della sospensione. In ambienti sensibili o storici è più semplice intervenire con uno stelo luminoso a terra che con binari o tiranti, spesso otticamente invadenti. Questa lampada risolve questa impasse progettuale con eleganza e semplicità.

Tessuto, fiberglass o ghisa, queste cinque vertiginose lampade ci mostrano come ogni materiale esprima una propria luce e l’innata “capacità di integrare l’artigianato all’interno di produzioni industriali” del design italiano, da sempre.

Tutte le immagini di prodotto: Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro

(Immagini ambientate Bitta courtesy https://www.ilfanale.com/)
(Immagini ambientate Counterbalance courtesy https://www.luceplan.com/it/home)
(Immagini ambientate IN-EI courtesy https://www.artemide.com/it/home)
(Immagini ambientate Nulla e Sampei courtesy https://www.davidegroppi.com/)