– COMPASSO D’ORO –

1994: l’anno del Compasso critico

Compasso D'oro - Banner 300

Nel febbraio 1994 viene rubato dalla Galleria Nazionale di Oslo il celebre “L’urlo” di Edvard Munch fortunatamente ritrovato tre mesi più tardi. In aprile viene riaperta a Roma la Cappella Sistina, dopo un lungo intervento di restauro (1980/1994) riappare in tutto il suo originario splendore l’azzurro michelangiolesco, fino allora coperto dalla patina scura dei secoli.

Nello stesso anno a Milano viene presentata la XVII edizione del Compasso d’oro con una Giuria molto variegata composta da: Dante Giacosa, Vittoriano Viganò, Giovanni Anceschi, Paola Antonelli, Uta Brandes, Jacob Gantenbein, Marja Heemskerk, Vittorio Magnani Lampugnani, Marco Migliari, Gian Emilio Monti e Mario Trimarchi. Architetti, designer e grafici hanno premiato due lampade che hanno saputo reinventare l’idea di plafoniera, la Cenerentola della luce. Si tratta di Drop 2 (design Marc Sadler, Flos) e Metropoli (design Alberto Meda – Paolo Rizzatto – Riccardo Sarfatti, Luceplan) di seguito le asciutte motivazioni della Giuria.

Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Drop_3_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro
Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Metropoli_1_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro

Lampada da parete “Drop 2”

“Una presenza insignificante è diventata ricca di sensorialità e di senso. Ciò che prima era fragile è diventato infrangibile, ciò che era duro è diventato morbido. E la luce che prima era ovviamente bianca assume leggere colorazioni”.

Serie di lampade a parete o soffitto “Metropoli”

“La perfezione che si dà come qualcosa di scontato. L’oggetto afferma la propria solidità e durevolezza attraverso una cura estrema e arguta dei dettagli. E la tecnologia è effettivamente ad alta resistenza”.

La relazione della Giuria che accompagna i premi è molto critica sul “panorama del progetto di design che emerge da questa edizione del quarantennale del Compasso d’oro […] molto differente da quello che avevano davanti agli occhi i ‘padri fondatori’. A una situazione pioneristica e sperimentale si è sostituita un contesto maturo, differenziato, sfumato. La produzione dei 1250 pezzi, che sono giunti al vaglio della Giuria, si presenta coi tratti di una medietà standard, e si presenta all’insegna di una tendenziale normalità […] Questa normalità spaventata ricorre magari alla forma tranquillante dell’oggetto firmato (cioè del big designer come testimonial) senza badare a quante volte lo sbocco di quello dell’oggetto firmato ‘brutto’. La crisi è un potente selezionatore […] D’altronde le crisi sono momento di verità e dunque di esse va colta anche ogni facoltà per un ‘ricominciare’ chiaro e coraggioso”.

Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Drop_1_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro
Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Drop_4_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro

E sotto molti aspetti Drop 2 è una lampada coraggiosa. È una applique in silicone opalino che crea una sorta di guscio morbido a protezione della sorgente e della base di fissaggio. Quest’ultima è disponibile in plastica verde, blu o rosso, crea così un leggerissimo alone di luce colorata sulla parete, staccando la plafoniera dal bianco del muro. La sorgente, una fluorescente compatta, è velocemente sostituibile rimuovendo la copertura gommosa ancorata a incastro alla base. Drop è stata disegnata in due versioni: Drop 2 (quella premiata) è ovale con il guscio a puntini e Drop 1 a forma di goccia (da cui il nome) con il guscio rigato. È interessante notare che sul certificato del premio sia indicato ancora come produttore Arteluce – divisione Flos spa, a suggello del forte legame esistente tra le due realtà industriali.

Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Metropoli_4_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro
Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Metropoli_2_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro

La seconda lampada premiata è Metropoli, un prodotto corale, rigoroso e semplice. Per un curioso caso storico, uno dei suoi designer è Riccardo Sarfatti, figlio di Gino fondatore di Arteluce (acquisita da Flos nel 1974). In più Riccardo è anche co-fondatore di Luceplan con Sandra Severi e Paolo Rizzatto. Metropoli, come per altri prodotti a firma Meda/Rizzatto, viene raccontata dai progettisti con dettagli differenti, ma che esprime bene la loro individualità. Ognuno offre indicazioni e particolari che compongono la semplice complessità della plafoniera.

Alberto Meda la descrive come un: “progetto che si propone di ridisegnare una plafoniera moderna: partendo dalla tipologia, intende razionalizzare e semplificare i suoi elementi: il sistema di giunzione tra diffusore e corpo illuminante, per esempio, in genere separati e fissati con viti, è risolto invece con una semplice cerniera […] uno degli obiettivi era realizzare una lampada versatile, che potesse montare ottiche e sorgenti di luce diverse semplicemente sostituendo il diffusore o cambiando il tipo di lampadina”.

Paolo Rizzatto completa la descrizione aggiungendo: “una plafoniera dall’aspetto semplice che offre la possibilità di scegliere quale fonte luminosa utilizzare, tra incandescenti, alogene e fluorescenti. I riflettori sono intercambiabili perché su di essi sono fissati tutti i componenti elettronici necessari alla sorgente luminosa. Il corpo è in pressofusione di alluminio. Il diffusore, fissato al corpo con una sola vite, è in policarbonato infrangibile opalino resistente ai raggi UVA oppure in vetro stampato prismatizzato a nido d’ape e sabbiato, per alti rendimenti. Dotabile di luce di emergenza e di kit IP65 per tenuta stagna”.

Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Drop_2_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro
Making of Light - 1994 l’anno del Compasso critico - Metropoli_3_Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro

Nel 1994 la Giuria del XVII Compasso d’oro ha rilevato una diffusa “medietà standard” e una “tendenziale normalità”. Ma due prodotti, scelti tra 1250, hanno aperto nuove frontiere di progetto. Dal 1994 le plafoniere hanno assunto una rilevanza diversa all’interno delle collezioni e dei brief di progetto. Sono diventate oggetto di studio e di ricerca per aziende e designer, perdendo lo status di cenerentole.

Tutte le immagini di prodotto: Archivio fotografico Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro